Chitarra Classica Chitarra Classica Chitarra Classica   Giorgio Signorile - Official Website
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Chitarra Classica
Chitarra Classica  
Intervista a Giorgio. Da Gaetano Balzano (intervista presente nel forum www.chitarraclassica.net )

GB-Allora Giorgio, parliamo degli inizi. Quando hai avuto tra le mani per la prima volta una chitarra?
GS-Avevo circa sette anni, mio papa' suonava canzoni, soprattutto nelle serate con gli amici, e io vedevo la chitarra come un miracoloso veicolo di gioia... da li' e' iniziato tutto, le prime lezioni con Roberto, un allievo del 5 anno, poi l'entrata in Conservatorio, a Cuneo, con Briasco, un uomo che sara' sempre nel mio cuore.

GB-Un miracoloso veicolo di gioia; quest'espressione e' davvero unica. C'e' chi vive la musica come un continuo sturm und drag, sempre alla ricerca affannosa di una nota o di una strada da seguire che non si trova mai. Come fai a vivere la musica con tranquillita' d'animo??
GS-Anch'io cerco sempre, ma ciò non toglie che lo faccia serenamente, senza ansie da prestazione. Io sono un inguaribile ottimista, ho fiducia in me e in chi mi sta intorno, se faccio un concerto ho sempre la sensazione di essere tra amici, quando insegno cerco di crescere con i ragazzi...non vedo come potrei essere stressato da un lavoro simile!

GB-Quindi non è cambiato il tuo approccio verso lo strumento negli anni?
GS-Non è mai cambiato....cioe' io sono uno che con la chitarra ci vive, insegnando, suonando, scrivendo, ma anche cantando in compagnia...per me e' strano considerarlo un lavoro, c'e' sempre quella componente di allegria che fa si' che non mi pesi starci attaccato tutta la giornata! ed e' cosi' davvero da sempre! Certo che la professione ha momenti di lavoro impegnativo ma in fondo è ciò che da sempre volevo fare...e mi piace cosi'.

GB-Quando devi dare un insegnamento a un tuo allievo, da cosa scaturisce il tuo consiglio? Esperienza o cos'altro?
GS-Innanzitutto da un percorso metodologico preciso, che ho costruito negli anni (insegno nelle medie a ind.musicale da 20 anni esatti), dove so bene cosa voglio ottenere e in che modo. Poi ogni allievo ha delle sue peculiarità che vanno considerate, ma la strada è fatta, ed è quella che percorro con sicurezza da tempo. L'esperienza è importante perchè ciò che siamo ora è frutto di lavoro, di errori sicuramente, di perfezionamenti continui...quello dell'insegnante è un mestiere che necessità di passione e aggiornamento, anche per rispetto nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie

GB-Visto che insegni, potrai darci sicuramente dei validi pareri per quanto riguarda le scuole, o meglio, i metodi che tu reputi validi e quelli superati. Sappiamo ad esempio che reputi il Sagreras meno efficace rispetto a qualche altro metodo. Parlacene un po' in maniera più ampia.
GS-Sai bene che non amo parlare molto di metodi, quanto di Metodo, quello di un insegnante che attraverso le sue lezioni, coadiuvate certo anche da testi scritti, ti porta ad apprendere nel migliore dei modi. Se poi quest'insegnante usa il Carulli o il Sagreras...l'importante è che abbia lui le idee chiare. Certo libri come il Sagreras non aiutano molto: tecnicamente bloccare la mano sinistra con posizioni fisse non fa molto bene, ci sono rischi di impostazione sbagliata che viene "fissata" grazie a posizioni accordali innaturali per uno che inizia, e c'è un'idea melodico-armonica sempre molto riduttiva tipo I-IV-V-I che chiude un pò il mondo musicale all'alunno mentre invece bisognerebbe aprirlo, subito, dalle prime lezioni. Con l'amico e collega Marcello Rivelli ogni tanto ci scriviamo sms del tipo "sto facendo suonare il Guitarsmosmos ad alunni di II, lo suonano come fosse una canzone!", non bisogna credere che i ragazzi siano solo alla ricerca del facile inteso come melodia-canzonetta, anzi, sono pronti a seguirti anche nelle cose apparentemente più ostiche se solo tu sai proporle bene!
Altri bei metodi? quello di Klenjans, moderno e ben organizzato, da suonare in due, allievo-prof, quello di Giuffredi "A scuola con la chitarra", che mi sembra il miglior sussidio per chi insegna nell'indirizzo musicale.

GB-Cosa pensi della chitarra classica su internet? Anche per quanto riguarda i forum.
GS-Argomento caldo...c'è tanta voglia di fare, capire e imparare e come in ogni attività umana ci sono persone degne e altre meno, sia dalla parte dei "novizi" che da quella dei professionisti, e ci sono persone che cercano di approfittare dell'inesperienza di qualcuno per farsi belli e "vendersi", ma, ripeto, è normale. Vorrei solo che tutti gli amatori che frequentano queste piazze virtuali fossero meno interessati a "come faccio ad andare più veloce" e più invece alla ricerca di un metodo di studio, anche se mi rendo conto che è difficile per chi lavora disporre di tempo e magari in quei ritagli uno vorrebbe impararsi un bel pezzo anzichè lavorare di tecnica e studi...ma non c'è storia, imparare a suonare è bellissimo ma ci va tempo, non bastano i forum, bisogna andare a lezione da un insegnante, farsi vedere, farsi ascoltare...
Io sono molto grato ai forum, mi piace lo scambio di idee ed esperienza, e grazie ai forum ho potuto conoscere persone uniche, come te ad esempio, come Magic, Lilla, Camar e tanti altri (solo per stare in questo forum), e approfondire la conoscenza con musicisti come Matarazzo, Becherucci, Rivelli, persone di livello artistico e umano altissimo.
GB-Sappiamo della tua passione per la bici. Cosa rappresenta per te?
GS-E' la scuola di vita, se ne hai vai avanti altrimenti ti fermi. Se ti prepari, se mangi bene, se hai la testa a posto vai bene, dove vuoi...in fondo è un pò come suonare no? studiare, ragionare, cercare la prestazione attraverso l'allenamento...o lo studio...ed è il mio modo per scaricare tensioni, immergermi nella natura e sovente "scrivere" musica: sì perchè mi è capitato sovente di "comporre"durante un'uscita in bici e poi a casa riordinare le idee e...vedere un pezzo nascere! cosi' ad esempio sono nati tanti pezzettini che ho poi messo in Classico...ma non troppo, idee musicali nate tra una salita e uno sguardo alla natura attorno...

GB-Quindi la bici è veramente una parte di te! Hai altri hobby?
GS-Bè, con i problemi di mobilità ed inquinamento delle città dovrebe diventare parte di tutti, staremo meglio di sicuro.
Amo la montagna, un tempo arrampicavo ma ora che suono a tempo pieno le unghie sono troppo importanti, quindi trekking, rifugi e qualche bella cima non troppo dura, da noi non mancano! E poi la lettura e la politica, un tempo ero più attivo ora sono più disincantato, inizio a ragionare più autonomamente e ciò che vedo non è molto bello, in Italia come nel resto del mondo...da noi ormai la politica non esiste più, è confusa con la cronaca, rosa e giudiziaria, e i problemi della gente pare non interessino più nessuno. Posso permettermi di consigliare un libro? Di Fulvio Grimaldi "Mamma mia, ho perso la sinistra" ediz Malatempora, poi mi direte....

GB-E l'ultimo libro che hai letto?
GS-George Orwell, Una boccata d'aria, la frustrazione di un uomo medio di fronte alla quotidianità dell'esistenza, la sua ricerca di vie di fuga, il suo mesto ritorno al nido

GB-Invece l'ultimo cd acquistato?
GS-Non uccidermi, non è di Mertz....un cd di Jimi Hendrix all'autogrill...

GB-Ma no figurati, parli con uno che oltre la classica ha cd di Malmsteen, Dream Theater, Wes Montgomery, Joe Pass…. Quindi di tutto! Ci puoi dire qual è il tuo periodo musicale preferito? E Perchè?
GS-Qua è dura, perche' a me piace suonare un po' tutto, anche se mi viene da dirti l'800 un po' nascosto, quello di Mertz, Coste, un certo Giuliani, Sor. Ma poi ho ottimi rapporti con la contemporanea, ho lavorato ad alcune prime con Smith Brindle, Brouwer, Chiereghin, Vasquez e altri importanti autori moderni. Sicuramente in questi due ambiti mi ritrovo meglio, sono più a mio agio, non saprei dirti neanche perchè...però quando suono un brano come "An Malvina" di Mertz mi vengono sempre i brividi...come quando suono, forse a qualcuno sembrerà strano, i "Four poems of Garcia Lorca" di S.Brindle, c'è musica, immaginazione, poesia..!

GB-Per Mertz e Coste mi sento obbligato a ringraziarti particolarmente, m'hai fatto scoprire un mondo assolutamente fantastico. Cosa pensi invece della musica contemporanea?
GS-Penso la stessa cosa della musica antica, dell'800, del 900...se mi piace la suono, altrimenti no. E' un periodo bellissimo quello che stiamo vivendo, ci sono grandi figure nella composizione e fra gli esecutori. Bisogna suonare le opere dei contemporanei, dovrebbe essere obbligatorio in conservatorio dedicare molto più tempo all'analisi e allo studio di questi importanti lavori: se non lo facciamo noi come pretendere che lo faccia chi lavora otto ore in ufficio o in fabbrica e a casa ha giustamente voglia di stravaccarsi e ascoltarsi Madonna?
Dimenticavo, nel contemporaneo ci sono anch'io, e mi piaccio abbastanza!!

GB-La figura chitarristica in Italia più importante nel Novencento?
GS-Urca qui qualcuno si offende. Per me figure come Terzi, Mozzani, De Rogatis sono fondamentali, rappresentano un'idea della chitarra, magari distaccata dal mondo culturale del periodo, ma cosi' bella, pulita...però poi tanti altri, a partire dal mio caro Pino Briasco, passando per il suo Maestro, Carlo Palladino, troppo dimenticato, anche il suo bel metodo, e poi sicuramente Angelo Gilardino, al quale innanzitutto riconosco una grande coerenza umana e professionale, una voglia di cercare, di capire, di creare non solo musica ma arte in senso lato, di viverci dentro...insomma un grande. Sai, pensare ad una figura non mi è possibile, siamo un movimento in continua espansione: pensa al mondo chitarristico di oggi e a persone pur molto diverse ma importanti come Matarazzo, Zigante,Tampalini, Saggese, Porqueddu, Giuffredi ecc...e a tutti quegli onesti e preparati insegnanti -mi metto anch'io qui in mezzo dai- che hanno fatto nascere e vivono la realtà delle scuole medie a indirizzo musicale, in tutte le regioni e provincie d'Italia!

GB-Mario Gangi?
GS-Non conosco la figura se non per le apparizioni televisive anni e anni fa. Ho i volumi del metodo e ci sono cose bellissime, ma non ho mai approfondito il suo lavoro. Però apprezzo molto chi, pur essendo un grande nel suo ambiente, non si chiude e cerca sempre nuovi stimoli e obiettivi, anche in mondi "paralleli". Un pò come Dyens, che apprezzo molto, soprattutto come esecutore delle sue opere, è molto "francese", da sempre l'idea di essere oltre e di fregarsene, perciò non suono mai le sue composizioni eh eh eh, ma mi piace.

GB-A proposito di Angelo Gilardino, in un'intervista recente ha detto: Rischiamo il ghetto, ma va bene così. Un tuo parere?
GS-Chi lo dice che il mondo della chitarra classica debba essere per forza uno stadio colmo di gente urlante e assatanata? anche a me va bene un bel ghetto, caldo, comodo, ben frequentato...
Inserito il 20/08/2008 alle ore 00:06:48

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